mercoledì 7 maggio 2008

Chi visse sperando....

Uff.. come è difficile trovare il lavoro dei sogni... avrò mandato mille cv! Ho fatto anche qualche colloquio ma... grazie non siamo interessati al momento, il nostro organico è pieno... e cose del genere..
Una grossa speranza è la fiera del libro di Torino! Magari a qualcuno serve una traduttrice.. Mi andrebbe bene qualsiasi cosa! Una rivista, un libro per bambini, un Harmony! Ho stampato qualcosa come 60 curriculum da distribuire ai vari stand.. Speriamo bene... Anche se devo dire che il mio meraviglioso ottimismo che ha contraddistinto 31 anni della mia vita, sta sfumando... E' un periodo orribile, sembra andare tutto storto, tutto nel verso sbagliato... o forse quella ad essere sbagliata sono io... Forse vivo troppo sulle nuvole, forse è ora che scenda sulla terra, mi asciughi le lacrime e inizi a fare qualcosa davvero... Vorrei non essere così emotiva, così impulsiva, così... così! Vorrei non far soffrire le persone che mi vogliono bene, non vorrei mai fare del male a nessuno, ma a quanto pare sembra essere la cosa che mi riesce meglio... e cosa fondamentale, vorrei riuscire a smettere di piangere (anche questo mi riesce piuttosto bene!)...

3 commenti:

Unknown ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Unknown ha detto...

sono domande che tutti prima o poi si fanno...una parte delle risposte è nelle frasi che seguono, ma occorre anche accettare che i sogni se non finire, possono dimezzarsi al confronto con la vita reale di tutti i giorni...per non fare del male a tutti purtroppo occorre a volte prendere decisioni che scontentano qualcun altro...forse è un periodo in cui alcuni piccoli passi che dovevi fare negli anni e che hai rimandato ti stanno arrivando addosso tutti assieme come un ciclone, e la cosa è ovviamente molto difficile da gestire e da reggere...le nuvole sono un bellissimo posto per vivere ma purtroppo non danno da mangiare e non si possono fare un sacco di cose lassù...

Luca Bonisoli ha detto...

Coraggio, Cate!
Magari vale la pena di partire con i piedi per terra, poi pian piano cercare di aggiustare il tiro...

Ciao.
Luca.